cTen®

Fai una scelta consapevole

cTen® (customized Trans-epithelial No-touch) è una procedura chirurgica trans-epiteliale customizzata ideata per rimuovere, in un unico passaggio, la sola parte di epitelio e stroma corneale necessaria per ottimizzare la qualità della visione del paziente. Il processo di riepitelizzazione richiede normalmente da due a tre giorni. È una procedura No-Touch completamente automatizzata, esente da rischi intraoperatori, che non richiede manipolazione alcuna dell’occhio.

Ottimizzare la qualità della visione, minimizzare l’invasività del trattamento ed evitare le complicanze della chirurgia, sono le motivazioni fondamentali a supporto del progetto di Ricerca&Sviluppo portato avanti da iVis Technologies.

I ricercatori della iVIs hanno ideato e sviluppato la procedura cTen® (Customized Transepithelial No-Touch), una tecnica chirurgica più sicura, maggiormente efficace e meno invasiva.

– Completamente personalizzata, perché i tuoi occhi sono unici;
– Rigorosamente No-Touch;
– Utilizza un laser ad eccimeri ed un sistema di eye-tracking di ultima generazione;
– Velocissima: il trattamento dura solo poche decine di secondi;
– A bassa invasività: interviene esclusivamente sulla superficie esterna della cornea;
– Risolve problemi refrattivi complessi, che non possono essere corretti con la LASIK, PRK, con gli occhiali o le lenti a contatto;
– Indolore durante la chirurgia.

Altri trattamenti

Lasik

Bibliografia

  1. Aslanides lM, Tsiklis NS, Ozkilic E, Coskunseven E, Pallikaris lG, Jankov MR. The effect of topical apraclonidine on subconjunctival hemorrhage and flap adherence in LASIK patients J Refract Surg. 2006 Jun;22(6):585 8.
  2. Mi, et al. Adhesion of laser in situ keratomileusis like flaps in the cornea: Effects of crosslinking, stromal fibroblasts, and cytokine treatment. J Cataract Refract Surg. 2011 Jan;37(1):166 72.
  3. Canto AP,Vaddavalli PK, Yoo SH, Culbertson WW, Belmont SC. J Protective effect of LASIK flap in penetrating keratoplasty following blunt trauma. Cataract Refract Surg. 2011 Dec;37(12):2211 3.
  4. Jin GJ, Merkley KH. Laceration and partial dislocation of LASIK flaps 7 and 4 years postoperatively with 20/20 visual acuity after repair. J Refract Surg. 2006 Nov;22(9):904 5
  5. Cheng AC, Rao SK, Leung GY, Young AL, Lam DS (May 2006). "Late traumatic flap dislocations after LASIK". J Refract Surg. 22 (5): 500 4
  6. O'Brart, et al. Laser epithelial keratomileusis for the correction of hyperopia using a 7.0 mm optical zone with the Schwind ESIRIS laser. J Refract Surg. 2007 Apr;23(4):343 54.
  7. Landau, et al. Traumatic corneal flap dislocation one to six years after LASIK in nine eyes with a favorable outcome. J Refract Surg. 2006 Nov;22(9):884 9.
  8. Ursea R, Feng MT. Traumatic flap striae 6 years after LASIK: case report and literature review. J Refract Surg. 2010 Nov;26(11):899 905
  9. Vieira, et al. Late onset Infections After LASIK. J Refract Surg. 2008 Apr; 24(4):411 3
  10. Vesaluoma M, Pérez Santonja J, Petroll WM, Linna T, Alió J, Tervo T (1 February 2000). "Corneal stromal changes induced by myopic LASIK". Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 41 (2): 369 76
  11. Hagele G. Diffuse Lamellar Keratitis DLK and LASIK, All Laser LASIK, Sands of Sahara". Usaeyes.org. 2010 04 12
  12. Alió, J. L.; Pérez Santonja, J. J.; Tervo, T.; Tabbara, K. F.; Vesaluoma, M.; Smith, R. J.; Maddox, B.; Maloney, R. K. (2000). Postoperative inflammation, microbial complications, and wound healing following laser in situ keratomileusis. Journal of refractive surgery (Thorofare, N.J. : 1995) 16 (5): 523 538
  13. Lifshitz T, Levy J, Klemperer I, Levinger S. Late bilateral keratectasia after LASIK in a low myopic patient. J Refract Surg. 2005 Sep Oct;21(5): 494 6
  14. Randleman JB, Woodward M, Lynn MJ, Stulting RD. Risk assessment for Ectasia after corneal refractive surgery. Ophthalmology 2008;115:37 50
  15. Sun L, Liu G, Ren Y, et al. (2005). "Efficacy and safety of LASIK in 10,052 eyes of 5081 myopic Chinese patients". J Refract Surg 21 (5 Suppl): S633 5
  16. Sugar A, Rapuano CJ, Culbertson WW, Huang D, Varley GA, Agapitos PJ, de Luise VP, Koch DD. Laser in situ keratomileusis for myopia and astigmatism: safety and efficacy: a report by the American Academy of Ophthalmology. Ophthalmology. 2002 Jan;109(1):175 87
  17. Bailey MD, Zadnik K. Outcomes of LASIK for myopia with FDA approved lasers. Cornea. 2007 Apr;26(3):246 54
  18. Pop M, Payette Y (January 2004). "Risk factors for night vision complaints after LASIK for myopia". Ophthalmology 111 (1): 3 10
  19. Pupil and LASIK Night Vision Halo Starburst". Usaeyes.org. 2010 04 16
  20. Yamane N, Miyata K, Samejima T, et al. (November 2004). "Ocular higher order aberrations and contrast sensitivity after conventional laser in situ keratomileusis". Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 45 (11): 3986 90
  21. Hersh PS, Fry KL, Bishop DS. Department of Ophthalmology, UMDNJ New Jersey Medical School, Newark, New Jersey, USA. “Incidence and associations of retreatment after LASIK″ Ophthalmology. 2003 Apr;110(4):748 54
  22. Smadja D, Reggiani Mello G, Santhiago MR, Krueger RR. “Wavefront ablation profiles in refractive surgery: description, results, and limitations″. Journal of Refractive Surgery. 2012 Mar; 28(3): 224 32.
  23. Sankara Nethralaya; Basuthkar, Subams; Joseph, Roy (Jul Aug 2010). "Ocular aberrations after wavefront optimized LASIK for myopia". Indian Journal of Ophthalmology 58 (4): 307 312

La LASIK (Laser-Assisted in situ Keratomileusis) è una chirurgia eseguita in due distinti passaggi.
Il Chirurgo deve dapprima eseguire un taglio nello stroma corneale tramite un microcheratomo oppure un laser a femtosecondi per creare un’apertura (flap) permanente nella struttura corneale
Una volta aperto tale apertura, lo stroma viene foto-ablato con un laser ad eccimeri per effettuare il trattamento refrattivo. Al termine della fotoablazione, l’apertura è riposizionata in-situ. È una procedura relativamente lunga, che necessita di manipolazioni chirurgiche che comportano alcuni rischi intraoperatori.
La tecnica LASIK consente di effettuare trattamenti di miopia, ipermetropia e astigmatismo da lieve a moderata.

Molti ricercatori internazionali hanno pubblicato, nel corso degli anni, diversi articoli scientifici sulla LASIK, le sue complicanze e relative incidenze.

Ipocorrezione o Ipercorrezione
Il trattamento refrattivo, a seguito di una Lasik, puó risultare ipocorretto o ipercorretto. Tale esito indesiderato é causato, in genere, da una differente risposta della cornea all’azione di foto ablazione del laser.

Complicanze Legate all’apertura Corneale
Il primo passo di ogni intervento di LASIK è la creazione dell’apertura corneale; questa fase puó essere causa di alcune complicanze ed effetti collaterali indesiderati.
L’aspirazione e la conseguente applanazione della cornea, necessarie per la realizzazione dell’apertura stromale, sono spesso causa della rottura di alcuni piccoli vasi sanguigni, con conseguente rischio di emorragia subcongiuntivale. Inoltre, la suzione indotta sull’occhio puó generare un oscuramento temporaneo della visione. Le emorragie subcongiuntivali generalmente si risolvono nel giro di poche settimane. (1) (15)
Una possibile grave complicanza é costituita dall’eventuale dislocamento dell’apertura corneale, evento che puó anche verificarsi a distanza di molti anni dall’intervento. (2) (3) (5) Infatti l’apertura corneale non si salda mai completamente allo stroma. L’apertura puó staccarsi, lacerarsi o ripiegarsi su se stesso. (3) (4) (6) (7) Lo scorrimento o il distacco dell’apertura, come complicanza é stata descritta ed osservata fino a distanza di 7 anni dal trattamento. (5) (7) (8)
Un’ulteriore complicanza è costituita da un’eventuale ricrescita indesiderata dell’epitelio corneale all’interno dell’interfaccia stromale. (5) (10) Tale complicanza puó richiedere, in funzione della sua gravità, la riapertura dell’apertura, la pulizia dell’interfaccia ed il conseguente riposizionamento dell’apertura. (5)
Sono stati a volte riscontrati alcuni infiltrati nell’interfaccia stromale, visibili con un esame alla lampada a fessura o tramite microscopio operatorio. Il loro impatto sulla qualità della visione puó variare in funzione della natura e quantità degli infiltrati stessi. (10) (11)
L’interfaccia stromale puó essere sede dello sviluppo di un processo infiammatorio denominato cheratite lamellare. (5) (11) (12) Analogamente essa puó essere sede di alcuni processi infettivi. (9) (15) (16) La risoluzione di queste complicanze puó richiedere la pulizia dell’interfaccia, con risollevamento e riposizionamento dell’apertura.

Ectasia
L’indebolimento permanente della struttura stromale causato dall’apertura della LASIK puó dare origine ad una grave complicanza denominata ectasia corneale. L’ectasia è una deformazione protrusiva della cornea, spesso di natura progressiva, causa di miopizzazione e deterioramento della visione. (13) (14) (16)
L’ectasia è una complicanza molto pericolosa che talvolta, nei casi piú gravi, puó rendere necessario un intervento di trapianto di cornea.

Occhio Secco
Dopo la LASIK, i pazienti spesso lamentano l’insorgenza di una complicanza denominata occhio secco. Questa complicanza si verifica in genere subito dopo l’intervento chirurgico e puó durare anche alcuni anni. La secchezza dell’occhio causa spesso dolore e prurito e probabilmente è la complicanza della LASIK piú diffusa. (16) (17) Purtroppo è stato scientificamente dimostrato che l’occhio secco puó anche influenzare negativamente l’acuità visiva.
Non risulta esistere una cura definitiva per l’occhio secco, oltre al beneficio temporaneo procurato dall’uso di lacrime artificiali. (16) (17)

Complicanze Visive
Un’ulteriore complicanza della LASIK è costituita da eventuali aberrazioni di alto ordine indotte dall’intervento. Come abbiamo visto, le aberrazioni di alto ordine sono problemi visivi che non possono essere corretti con occhiali da vista o lenti a contatto. I disturbi visivi piú frequenti associati alle aberrazioni di alto ordine sono: aloni, visione della luce a raggiera, sdoppiamento dell’immagine e visione annebbiata. (16) (17) (18) (20)
Gli aloni generano di fatto un offuscamento del contorno degli oggetti, mentre la visione della luce a raggiera si manifesta con raggi che partono in maniera radiale osservando fonti di luce di notte, per esempio guidando.
Lo sdoppiamento di immagine genera la visione di immagini multiple o immagini “fantasma” di un oggetto. Questa complicanza puó verificarsi sia durante il giorno che di notte.
La visione annebbiata si manifesta invece come una visione non a fuoco in qualsiasi condizione di illuminazione, ma spesso è piú accentuata in condizioni di luce soffusa. Talvolta l’immagine tende ad annebbiarsi in una direzione preferenziale.
Un effetto collaterale indesiderato, di entità variabile, legato alla LASIK, generato dall’interfaccia tra l’apertura e lo stroma, ed ormai chiaramente dimostrato, è la perdita di sensibilità al contrasto. La sensibilità al contrasto è la capacità di distinguere in maniera nitida i dettagli di un’immagine fra le sue parti chiare e scure. La sensibilità al contrasto è quindi particolarmente importante in condizioni di luce scarsa o nella nebbia, quando il contrasto tra gli oggetti e il loro sfondo è ridotto. La sicurezza nella guida notturna puó essere compromessa da una bassa sensibilità al contrasto. (16) (20)
Un report pubblicato nella rivista medica “Ophthalmology” nel 2003, relativo ad una ricerca del Department of Ophthalmology della UMDNJ-New Jersey Medical School, indica che quasi il 11% dei pazienti necessita di una ulteriore chirurgia correttiva dopo una LASIK. (21)
Infine, molti studi hanno dimostrato che, nonostante le recenti migliorie tecnologiche, le ablazioni guidate dalla tecnologia Wavefront non hanno portato risultati migliorativi in termini di acuità visiva e di correzione delle aberrazioni di basso ordine rispetto alle procedure standard. Inoltre, il Wavefront non sembra aver ridotto l’incidenza di aberrazioni di ordine superiore indotte dalla chirurgia stessa. (22) (23)

Bibliografia

PRK

La PRK (Photo Refractive Keratectomy) è stata la prima generazione degli interventi effettuati in chirurgia refrattiva. È una chirurgia di superficie eseguita in due distinti passaggi.
Il Chirurgo deve dapprima rimuovere un’ampia porzione dell’epitelio corneale mediante bisturi, spazzole, alcool e/o dispositivi alternativi.
Una volta rimosso l’epitelio, lo stroma viene foto-ablato con un laser ad eccimeri per effettuare il trattamento refrattivo. Il processo di riepitelizzazione richiede normalmente da tre a cinque giorni.
È una procedura relativamente lunga, che necessita di manipolazioni chirurgiche che comportano alcuni rischi intraoperatori.
La PRK consente di trattare miopia,ipermetropia ed astigmatismo.

La procedura PRK richiede la rimozione manual dell’epitelio corneale, e questo può generare possibili complicazioni, quali le strie stromali, causate dalle sollecitazioni meccaniche sullo stroma.
La qualitá della visione puó fluttuare fino al completo assestamento che si verifica in genere entro a 30 giorni dall’intervento.
Alcuni pazienti, a seguito del processo indesiderato di riparazione corneale, seppur raramente, possono avere una visione offuscata (haze) di entitá variabile. Generalmente, l’haze regredisce entro i 12 mesi successivi all’intervento, a seguito della terapia medica prescritta dal tuo Oculista. La causa dell’haze é spesso collegata ad una eccessiva ed inopportuna esposizione ai raggi UV dopo l’intervento, per esempio al mare o in spiaggia. Pertanto, é consigliato di evitare l‘esposizione diretta ai raggi solari per un minimo di sei mesi e di indossare comunque, dopo l‘intervento, occhiali con un filtro UV totale.
Altre rare complicanze conseguenti all‘intervento possono essere la visione di aloni intorno al contorno degli oggetti, o una visione a raggiera delle sorgenti luminose osservate, quali i fari di autoveicoli, una eccessiva fotosensibilitá, o infine uno sdoppiamento delle immagini (diplopia), fenomeno spesso descritto anche come immagini “fantasma”.

Smile

SMILE (Small Incision Lenticule Extraction) è una chirurgia derivata dalla LASIK e, come la LASIK, è una procedura intrastromale. Differentemente dalla LASIK, per la quale viene eseguito un singolo taglio nello stroma per preparare la cornea alla fotoablazione con laser ad eccimeri, la procedura SMILE richiede la creazione di due tagli distinti al fine di creare un lenticolo di tessuto stromale, di potere refrattivo pari all’errore che si intende correggere. Tale lenticolo deve essere asportato manualmente dal Chirurgo. È una procedura relativamente lunga, che necessita di manipolazioni chirurgiche che comportano alcuni rischi intraoperatori.
SMILE consente di trattare miopia ed astigmatismo.

La SMILE è una tecnica di recente introduzione, pertanto le conseguenze nel lungo periodo correlate a tale intervento sono ancora sconosciute. Il rapporto premarket dell’FDA elenca le seguenti complicanze descritte a seguire per la SMILE (https://www.accessdata.fda.gov/cdrh_docs/pdf15/p150040c.pdf).

Ipocorrezione o Ipercorrezione
Il trattamento refrattivo, a seguito di una LasikSMILE, puó risultare ipocorretto o ipercorretto. La tecnica SMILE non consente di effettuare ritrattamenti nel caso di ipocorrezione, ipercorrezione o aberrazioni irregolari indotte da precedenti chirurgie.

Complicanze Legate allo Sportello Cornealeal taglio intrastromale
Il primo passo di ogni intervento SMILE è la creazione del lenticolo mediante taglio intrastromale dello sportello corneale; questa fase puó essere causa di alcune complicanze ed effetti collaterali indesiderati.
L’aspirazione e la conseguente applanazione della cornea, necessarie per la realizzazione dello sportello stromaleil taglio, sono spesso causa della rottura di alcuni piccoli vasi sanguigni, con conseguente rischio di emorragia subcongiuntivale. Inoltre, la suzione indotta sull’occhio puó generare un oscuramento temporaneo della visione. Le emorragie subcongiuntivali generalmente si risolvono nel giro di poche settimane. (1) (15)
Una possibile grave complicanza é costituita dall’eventuale dislocamento dello sportello corneale, evento che puó anche verificarsi a distanza di molti anni dall’intervento. (2) (3) (5) Infatti lo sportello corneale non si salda mai completamente allo stroma. Lo sportello puó staccarsi, lacerarsi o ripiegarsi su se stesso. (3) (4) (6) (7) Lo scorrimento o il distacco dello sportello, come complicanza é stata descritta ed osservata fino a distanza di 7 anni dal trattamento. (5) (7) (8)
Una possibile grave complicanza è costituita dalla perdita accidentale della suzione durante la fase di taglio intrastromale, generando un lenticolo di forma anomala. Nel caso si verifichi tale inconveniente è necessario ricorrere a tecniche alternative.
Un’ulteriore complicanza è costituita da un’eventuale ricrescita indesiderata dell’epitelio corneale all’interno dell’interfaccia stromale. (5) (10) Tale complicanza puó richiedere, in funzione della sua gravità, la riapertura della sportello, la pulizia dell’interfaccia ed il conseguente riposizionamento dello sportello. (5)
Sono stati a volte riscontrati alcuni infiltrati nell’interfaccia stromale, visibili con un esame alla lampada a fessura o tramite microscopio operatorio. Il loro impatto sulla qualità della visione puó variare in funzione della natura e quantità degli infiltrati stessi. (10) (11)
L’interfaccia stromale puó essere sede dello sviluppo di un processo infiammatorio denominato cheratite lamellare. (5) (11) (12) Analogamente essa puó essere sede di alcuni processi infettivi. (9) (15) (16) La risoluzione di queste complicanze puó richiedere la pulizia dell’interfaccia, con risollevamento e riposizionamento dello sportello. [less….]è di natura chirurgica e non può essere fatta in tecnica SMILE.

Ectasia
L’indebolimento permanente della struttura stromale causato dallo sportello della LASIKdalla rimozione del lenticolo intrastromale puó dare origine ad una grave complicanza denominata ectasia corneale. L’ectasia è una deformazione protrusiva della cornea, spesso di natura progressiva, causa di miopizzazione e deterioramento della visione. (13) (14) (16)
L’ectasia è una complicanza molto pericolosa che talvolta, nei casi piú gravi, puó rendere necessario un intervento di trapianto di cornea.
( Ectasia following small-incision lenticule extraction (SMILE): a review of the literature
Majid Moshirfar,1,2 Julio C Albarracin,3 Jordan D Desautels,1,4 Orry C Birdsong,1 Steven H Linn,1 and Phillip C Hoopes, Sr1 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5608083/ ).

Occhio Secco
Dopo la LASIKSMILE, i pazienti spesso lamentano l’insorgenza di una complicanza denominata occhio secco. Questa complicanza si verifica in genere subito dopo l’intervento chirurgico e puó durare anche alcuni anni. La secchezza dell’occhio causa spesso dolore e prurito e probabilmente è la complicanza della LASIK piú diffusa. (16) (17) Purtroppo è stato scientificamente dimostrato che l’occhio secco puó anche influenzare negativamente l’acuità visiva.
Non risulta esistere una cura definitiva per l’occhio secco, oltre al beneficio temporaneo procurato dall’uso di lacrime artificiali. (16) (17)

Complicanze Visive
Un’ulteriore complicanza della LASIK SMILE è costituita da eventuali aberrazioni di alto ordine indotte dall’intervento. . Come abbiamo visto, lLe aberrazioni di alto ordine sono problemi visivi che non possono essere corretti con occhiali da vista o lenti a contatto. I disturbi visivi piú frequenti associati alle aberrazioni di alto ordine sono: aloni, visione della luce a raggiera, sdoppiamento dell’immagine e visione annebbiata. (16) (17) (18) (20)
Gli aloni generano di fatto un offuscamento del contorno degli oggetti, mentre la visione della luce a raggiera si manifesta con raggi che partono in maniera radiale osservando fonti di luce di notte, per esempio guidando.
Lo sdoppiamento di immagine genera la visione di immagini multiple o immagini “fantasma” di un oggetto. Questa complicanza puó verificarsi sia durante il giorno che di notte.
La visione annebbiata si manifesta invece come una visione non a fuoco in qualsiasi condizione di illuminazione, ma spesso è piú accentuata in condizioni di luce soffusa. Talvolta l’immagine tende ad annebbiarsi in una direzione preferenziale.
Un effetto collaterale indesiderato, di entità variabile, legato alla LASIKSMILE, generato dall’interfaccia tra lo sportello e lo stroma, ed ormai chiaramente dimostratodalla interfaccia creata, è la perdita di sensibilità al contrasto. La sensibilità al contrasto è la capacità di distinguere in maniera nitida i dettagli di un’immagine fra le sue parti chiare e scure. La sensibilità al contrasto è quindi particolarmente importante in condizioni di luce scarsa o nella nebbia, quando il contrasto tra gli oggetti e il loro sfondo è ridotto. La sicurezza nella guida notturna puó essere compromessa da una bassa sensibilità al contrasto. (16) (20)

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I chirurghi refrattivi nei diversi Centri iVis condividono costantemente le proprie esperienze tramite la piattaforma digitale iVerify®, sommando conoscenze e best practice, e contribuendo attivamente al continuo progresso della iVis Suite™ e delle relative procedure adottate.

Gli iVis Center nascono da un’esperienza ingegneristica di alta tecnologia, per soddisfare pienamente le aspettative anche di lungo termine sotto il profilo clinico e come esperienza complessiva, perché ogni individuo è unico, come i suoi occhi.

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